L’Elettromeopatia

L’Elettromeopatia, terapia medica ideata dal Conte Cesare Mattei, divenne nel corso dell’Ottocento la medicina alternativa più diffusa e praticata al mondo. Consisteva nell’abbinamento di granuli medicati con liquidi detti “fluidi elettrici”; secondo Mattei, con la loro somministrazione secondo precise posologie, veniva ristabilito l’equilibrio fra le due cariche elettriche corporee. Riconquistando uno stato di neutralità della carica, veniva eliminato il dolore e la relativa malattia.

Vademecum dell'Elettromeopatia
Vademecum della Elettromeopatia

Come somministrare granuli e fluidi veniva indicato in un apposito “Vademecum”.

Tutti i componenti della cura (rimedi) venivano creati all’interno della Rocchetta a partire da elementi naturali vegetali non tossici e facilmente reperibili in loco attraverso una dinamica che è rimasta segreta.

I liquidi erano suddivisi in base alla loro polarizzazione in: Fluido Elettricità Rossa (++), Fluido Elettricità Azzurra (+), Fluido Elettricità Bianca (neutra), Fluido Elettricità Gialla (-), Fluido Elettricità Verde (- -).

I granuli, invece, erano suddivisi in base al loro effetto in otto categorie: ANTISCROFOLOSI, ANTICANCEROSI, ANTIANGIOITICI, FEBBRIFUGHI, PETTORALI, ANTI LINFATICI, VERMIFUGHI, ANTI VENEREI.

La nascita della medicina elettromeopatica si ipotizza avvenga negli anni successivi alla morte della madre del Conte Cesare Mattei, Teresa Montignani. In questi anni Cesare Mattei mette a frutto gli insegnamenti avuti dal suo maestro Paolo Costa, specialmente quelli legati all’erboristeria, e formula la sua nuova terapia medica integrando elementi della medicina omeopatica e della medicina tradizionale cinese. Nel 1950 inizia la costruzione della Rocchetta che diventerà l’unico luogo di produzione dei suoi rimedi.

L'Elettromeopatia: I fluidi elettrici della cura elettromeopatica
I “fluidi elettrici” della cura elettromeopatica

La Rocchetta fu anche l’emblema pubblicitario della sua medicina e grazie proprio a una eccezionale compagna promozionale e a una estesa rete di contatti e conoscenze illustri la terapia elettromeopatica si diffuse a macchia d’olio a livello globale.

Intorno al 1880 i depositi erano più di 100 sparsi ovunque, dall’Europa alla Cina fino agli Stati Uniti.

Successivamente alla morte del Conte, la produzione venne spostata dal figlio adottivo Mario Venturoli Mattei a Bologna; i depositi crebbero fino a superare i 250 e raggiungendo anche l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Egitto, il Canada e il Brasile.

Nel 1968 i laboratori Mattei di Bologna chiudono definitivamente, i rimedi non vengono più prodotti, e attualmente la medicina elettromeopatica non viene più praticata in Italia.

Imitazioni dei rimedi vengono prodotti ancora in stati quali Pakistan, India e Germania dove ancora oggi la medicina elettromeopatica viene praticata.